Il Moscardino

Descrizione
Il moscardino (chiamato anche nocciolino) può raggiungere i 10 cm di lunghezza e i 16 cm se si considera anche la coda. Ha un colore arancione-giallo che diventa meno intenso nella parte inferiore. Le sue orecchie sono piccole e non molto sviluppate, la coda è lunga e completamente ricoperta dì peli, i suoi occhi sono grandi e neri.
D'inverno il moscardino mangia un'enorme quantità di cibo in modo da accumulare una riserva di grasso sotto la pelle, si scava infine un rifugio sotterraneo dove si rannicchia a mo' di sfera in modo da conservare più calore possibile. Quando la temperatura esterna scende il moscardino diminuisce il suo ritmo cardiaco e respiratorio diminuendo così anche la sua temperatura corporea.
Distribuzione e habitat
Esemplare di Moscardino fotografato nella campagna paveseL'areale di questa specie comprende gran parte dell'Europa, dalla Francia ad ovest fino alla Russia ad est; a nord si spinge sino alla Svezia, mentre il limite meridionale dell'areale è rappresentato dalla Grecia e dalla Turchia settentrionale. È inoltre presente nell'isola di Corfù. In Italia è abbastanza comune in quasi tutto il territorio tranne la Sardegna e la Sicilia occidentale. [1]
Vive prevalentemente in piccoli gruppi sugli alberi e tra i cespugli dove costruisce dei nidi rotondi con foglie e muschio. È stato avvistato sia in pianura che in montagna sino ad un'altezza massima di 1500 metri.
Alimentazione
Avviene nelle ore notturne e si ciba di frutta (soprattutto noccioline e da qui il nome della specie, avellanarius, dove avellana significa appunto nocciola), bacche, ghiande e gemme ma può mangiare anche dei piccoli insetti.
Riproduzione
Avviene d'estate quando la femmina partorisce dai tre ai sette piccoli che nascono nudi e ciechi.
Conservazione
Considerato il suo areale abbastanza ampio, ancorché frammentato, e la numerosità della popolazione, Muscardinus avellanarius è classificato dalla Lista rossa IUCN come una specie a basso rischio.
Rapporti con l'uomo
Si può allevare con successo, ma bisogna denunciarlo al corpo forestale. Inoltre è un animaletto abbastanza esigente. In caso di allevamento di cuccioli è bene nutrirli inizialmente con latte per neonati somministrato con siringhe per insulina senza ago e intiepidito. Svezzarli poi con omogenizzato di frutta e infine abituarli a nutrirsi della frutta che troveranno in natura una volta liberati (more, mele, uva). È comodo allevarli dentro un comune secchio in plastica protetto con una rete antigrandine per evitare fughe premature e introdurre muschio e erba secca dove si nasconderanno e rametti che consentano l'allenamento all'arrampicata.
Curiosità
Nell'antica Roma i moscardini erano ritenuti una ghiottoneria: si gustavano con una salsa al miele.
Il personaggio di Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll chiamato ghiro nella traduzione italiana, è in realtà un moscardino (dormouse in inglese).

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